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Il vuoto, la coppia e l’individuo: una riflessione tra astrofisica e psicologia

Negli ultimi tempi, quando mi trovo in macchina, ascolto un podcast su tematiche di astrofisica. Mi rilasso anche così, lo ammetto. In una delle puntate, si parlava del vuoto.

Riassumendo in modo semplice, spiegavano come nel vuoto sia presente una forma particolare di energia che favorisce l’allontanamento dei corpi, producendo su di essi un effetto distanziante, repulsivo. Questa energia differisce dall’energia tradizionale, che invece tende ad avvicinare i corpi.

Poiché l’energia è un equivalente della materia – come spiega la nota formula di Einstein E = mc² – e la materia esercita una forza gravitazionale, la presenza di un’energia repulsiva nel vuoto spiegherebbe l’espansione dell’universo.

Ascoltando questa spiegazione, la mia mente di psicologo ha iniziato a riflettere sulle implicazioni esistenziali e relazionali di questo concetto. In particolare, ho pensato alle dinamiche di coppia.

 

Il vuoto nella coppia: un rischio da riconoscere

Anche nella vita di coppia può presentarsi il vuoto. Succede, ad esempio, con la crescita dei figli, con il ridursi o lo spegnersi del fuoco sessuale, con il fisiologico cambiamento reciproco che avviene con il trascorrere degli anni, o con la nascita di nuove passioni individuali. Quando il vuoto si insinua nella relazione, spesso porta con sé una sorta di energia repulsiva che allontana i partner. Più il vuoto si rafforza, più questa forza distanziante agisce. Quando le persone finiscono per essere talmente lontane da non esercitare più attrazione reciproca, il legame rischia di dissolversi.

Tuttavia, come accade nell’universo, esistono anche forze gravitazionali che possono contrastare questa spinta all’allontanamento. La presenza di un “oggetto terzo” nella coppia – un figlio, un progetto comune, una casa, una passione condivisa o una collaborazione professionale – può agire come un elemento di attrazione che tiene uniti i partner, riducendo il vuoto e il suo effetto separatore.

 

Il vuoto nell’individuo: una risorsa per l’espansione

Se il vuoto può rappresentare un rischio per la coppia, per l’individuo può invece essere una risorsa fondamentale. L’energia repulsiva del vuoto, se applicata alla crescita personale, può favorire da un lato la frammentazione del sé, ma dall’altro la sua espansione. Il vuoto permette di allargare la propria identità, di aprire nuovi spazi interiori e, soprattutto, di creare un luogo per accogliere l’altro.

In questo senso, il vuoto non è solo un’assenza, ma una possibilità. Se nella coppia il rischio è che il vuoto separi, nell’individuo il vuoto può permettere una crescita e una maggiore capacità di entrare in relazione con l’altro.

 

Conclusione

Pensare al vuoto in questi termini aiuta a comprendere meglio le dinamiche relazionali e personali. Nella coppia, è importante riconoscere i segnali del vuoto e creare progetti comuni che possano controbilanciarlo. Nell’individuo, invece, è essenziale non temere il vuoto, ma viverlo come uno spazio di crescita e trasformazione.

Forse, proprio come nell’universo, la vita psicologica è un equilibrio tra forze di attrazione e di espansione, tra vuoti da colmare e vuoti da abitare.

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