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Tra il Bisogno di Essere Visti e la Necessità di Scomparire

Oggi mi ha colpito una contraddizione, almeno apparente.

 

Riflettevo a come, in questo periodo storico, siano presenti due fenomeni fenotipicamente molto diversi.

 

Da una parte una sovraesposizione di sé attraverso i Social Network. Un marcato bisogno di essere notati, visti, accompagnato da uno sforzo nel volersi rendere percepibili.

 

Un movimento che ci porta in direzione del mondo altro da noi, verso l'esterno. Una dichiarazione di esistenza, un'affermazione spesso sofferente.

 

Parallelamente, soprattutto durante il periodo pandemico, una tendenza da parte di molti giovani adulti, ma non solo, di rinchiudersi tra le mura domestiche. Evitare relazioni sociali, contesti scolastici ed educativi.

 

Una tendenza che muove in direzione opposta al mondo, al ritiro dal mondo esterno. Una preghiera per non appartenere, una richiesta altrettanto sofferente.

 

Mi sono domandato se vi sia un punto di contatto tra questi due fenomeni e credo sia la quasi assente conoscenza di sé.

 

Quando urliamo la nostra presenza o la mimetizziamo in qualche modo stiamo evidenziando di non essere presenti a noi stessi.

 

Nel primo caso la soluzione al non scorgersi viene cercata nello sguardo dell'altro. Se non mi vedo io, almeno cerca di vedermi tu.

 

Nel secondo caso la soluzione al non scorgersi viene trovata nel non percepire l'assenza di sé nell'altrui sguardo. Non posso sopportare di non essere notato neppure da te e quindi ti evito.

 

Io danzo spesso tra queste due polarità, ma credo di non essere il solo.

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