Conoscete la legge di Pareto?
Questa ci mostra come circa l'80% degli effetti sia spiegato da circa il 20% delle cause, mentre il restante 80% delle cause spiega solo il 20% degli effetti.
Per me è una rotta cardinale, soprattutto quando lavoro.
Se indosso i panni di terapeuta sempre mi domando quali siano le poche credenze personali, che se nuovamente plasmate, produrranno un grande cambiamento nel paziente.
Quando mi occupo di formazione penso a quali saranno i momenti d'aula, quel 20%, che, se curati al meglio, mi permetteranno di ottenere un buon risultato e un'ampia soddisfazione dai partecipanti.
Però, c'è un però. Per quanto ami la legge di Pareto e per quanto mi piace vederla applicata, c'è una cosa che non sopporto.
Le bugie del tempo che stiamo vivendo, soprattutto quando vengono associate a ciò che amo.
Una menzogna legata a questa legge, spesso raccontata, è che se il 20% delle cause spiega l'80% degli effetti sia perciò importante concentrarsi solo su quel 20% e tralasciare il resto.
Non è così e porto un esempio sportivo.
L'80% delle reti segnate da una squadra di calcio (effetto) è merito del 20% dei giocatori (causa). Se mi impegnassi a far arrivare la palla a quel 20% segnerei di più? Probabilmente, ma solo il restante 80% della squadra gioca al meglio.
Vengo ora al dunque.
Una delle bugie che contengono un utilizzo erroneo della legge di Pareto riguarda la genitorialità.
Quante volte mi è capitato di sentire "l'importante non è quanto tempo dedichi ai figli, ma la qualità del tempo che gli dedichi!". Quanto di più falso!
Questa storia ce la raccontiamo noi genitori per giustificare un nostro stile di vita egocentrato, che tenga conto dei nostri bisogni e delle nostre necessità, ma a discapito dei nostri figli.
Penso infatti che il beneficio che possiamo fornire ai nostri figli (80% degli effetti) sia strettamente legato al saper essere presenti, intimi e coinvolti quando serve e quando conta (20% delle cause). Durante le scelte importanti dei e per i nostri figli, nei rituali che li coinvolgono -es. compleanni-, nelle fasi di transizione o nelle loro fatiche, ecc.
Però, per quanto il 20% delle cause sopra accennato sia cruciale, questo assume una vera importanza solo se "perdiamo" del tempo con loro nella quotidianità (l'80% delle cause che genera solo il 20% degli effetti).
Come? Stando sul divano a guardare un cartone che non ci interessa, giocando sul tappeto a un gioco che ci annoia, mangiando con dei ritmi che non ci sono propri. Perdendo tempo con loro.
Quanto detto per i figli vale anche nelle relazioni di coppia. Ciò che le fa realmente vivere sono i momenti di intensità emotiva e vicinanza tra i partner, ma questi sono realmente possibili solo se c'è tutta la noia che percorre il tempo insieme.
Quindi viva la legge di Pareto, ma abbasso le banalità.
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